Canali Minisiti ECM

L'allattamento al seno protegge il cuore delle mamme

Cardiologia Redazione DottNet | 02/03/2018 13:56

Nel tempo meno fattori di rischio per malattie cardiovascolari

L'allattamento al seno ha risvolti positivi a lungo termine oltre che per i bambini anche per le mamme, il cui cuore è più protetto. In coloro che non hanno pressione alta e allattano al seno per almeno sei mesi sono migliori rispetto a chi non l'ha mai fatto alcuni indicatori di salute cardiovascolare, come il colesterolo 'buono' Hdl che aumenta e i trigliceridi che invece si abbassano. Emerge da uno studio dell'Università di Pittsburgh, che sarà presentato all'American College of Cardiology's 67th Annual Scientific Session.  

Per la ricerca sono state prese in esame 678 donne incinte al momento in cui sono state arruolate per l'analisi. Le partecipanti allo studio hanno poi preso parte anche a una valutazione sulla salute successiva, da sette a 15 anni dopo.    Durante questa valutazione è stato chiesto loro per quanto tempo avessero allattato al seno dopo ogni gravidanza e i ricercatori hanno misurato la pressione sanguigna, il colesterolo, i trigliceridi e il diametro e lo spessore dell'arteria carotide.    Questi fattori sono comunemente usati per valutare il rischio di malattie cardiache perché forniscono un'allerta tempestiva su potenziali problemi in pazienti che non hanno ancora malattie. L'analisi dei dati ha permesso di rilevare che le donne con pressione sanguigna normale durante la gravidanza che avevano allattato per sei mesi o più mostravano livelli significativamente più alti di HDL, il colesterolo "buono", trigliceridi più bassi e uno spessore dell'arteria carotide più sano rispetto a quelle che non avevano mai allattato al seno.  

pubblicità

Secondo Malamo Countouris, autrice dello studio, un'ipotesi è che l'allattamento al seno aumenti l'espressione dell'ossitocina, che può abbassare la pressione sanguigna.

fonte: ansa

Commenti

I Correlati

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Un aumento di grasso a livello addominale facilita la comparsa di pre-diabete e di diabete che, nelle donne, aumenta di 9 volte il rischio di incorrere in un infarto o in un ictus

Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età

Ti potrebbero interessare

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'

Fimognari: “L’insufficienza respiratoria acuta deriva da numerose patologie scatenanti, a partire dallo scompenso cardiaco. È pertanto assai diffusa e porta tante persone ad accedere al PS in condizioni di gravità"

Uno studio evidenzia che l'uso regolare potrebbe aumentare, anziché diminuire, il rischio di malattie cardiache e ictus tra chi godono di una buona salute cardiovascolare

I fattori di rischio che minacciano la salute di cuore e arterie sono tanti ma gli strumenti per neutralizzarli non mancano

Ultime News

Solo il 7% consuma le consigliate 5 porzioni al giorno di frutta e verdura

Si è svolta a Roma l'assemblea nazionale dei delegati sindacali di FP-CGIL, UIL-FPL, NURSIND, NURSING UP, AAROI-EMAC, FASSID, FP-CGIL Medici e Dirigenti SSN FVM, UIL-FPL Medici

L'Osservatorio Change Lab Italia 2030: oltre 4 su 10 temono di non poter ricorrere a cure e il 59% ha già sottoscritto un’assicurazione sanitaria o sta per farlo

Lo rivela lo studio Rwe Exacos-Cv (EXACerbations and their OutcomeS - CardioVascular an observational cohort study using Italy Healthcare Claims Database), pubblicato sull''European Journal of Internal Medicine'